Croazia Info di Branko e Nicoletta
Pola - Medulin - isola di Cres - Valun
Pola Cres

Siamo partiti da Trieste in una piovosa domenica di agosto, quando ancora albeggiava per superare i confini, sloveno e croato, al più presto ed evitare lunghe code... quando arriviamo tra Slovenia e Croazia, proprio in mezzo tra i due confini, Iacopo si ricorda di una vecchia salina, ora in disuso trasformata...

Elena, Iacopo e Birba - agosto 2005

Medulin Medulin

... trasformata in museo a cielo aperto... una lunga camminata con Birba, il nostro cane, felice di sgranchirsi le zampe... raggiungiamo il museo e troviamo ad accoglierci un giovane che sa quattro lingue perfettamente e che ti racconta tutta la storia del luogo, integrandola con spunti politici economici sociali, un bel viaggio all'indietro nel tempo!!! Mentre ritorniamo alla macchina, colma di valige e tenda e sacchi a pelo, incomincia a piovere ma non ci lasciamo abbattere, queste due settimane di ferie saranno belle, divertenti, inimitabili!
Raggiungiamo Pola e già c'è il sole, camminiamo per le strade, osserviamo il colosseo che ci ricorda Roma, tutti gli italiani che ci sono qui, campeggiamo a Medulin. La pioggia ci perseguita tutta la notte, non smette mai, al mattino il campeggio rivela alcune lacune strutturali: la tenda del vicino è piena d'acqua, la nostra per fortuna si salva ma tutti i vialetti sono pieni di rivoli d'acqua marrone scuro.

Cres Cres

Proseguiamo verso sud, ci imbarchiamo verso l'isola di Cherso, scendiamo a Porozina e viaggiamo con il sole verso Cherso: la città è carina, piccole stradine che si snodano tra case che ricordano Venezia, chiesette che sbucano dal nulla, in mezzo ad altri muri, schiacciate, compresse ma rispettate. Decidiamo di non fermarci nel mega campeggio della cittadina, e proseguiamo verso Valun, entriamo in paese giusto per scaricare i bagagli, e poi piazziamo la macchina in una piccola stradina. I bagagli arrivano al campeggio su un carrettino blu, occupiamo una delle prime piazzole, in alto, su un piccolo terrazzamento che ci consente di spaziare con lo sguardo su tutta la baia, nonchè sulla stradina che ci passa sotto. Il posto è fantastico, da subito ci ruba l'anima, il divieto di transito alle auto e moto e camper permette al campeggio ma anche al paese di essere tranquillo e silenzioso. Decidiamo di fermarci alcuni giorni. Il nostro cane è ben accetto, gira libero tra le tende, fa amicizia con bambini tedeschi e francesi che ogni secondo lo chiamano per nome.  

Valun Valun

I nostri vicini di tenda sono tutti stranieri, francesi o tedeschi per lo più, e sono tutti più attrezzati di noi: hanno il fornelletto, il tavolino, le sedie, una pila. Noi invece non abbiamo nulla, tranne i nostri comodissimi materassini che ci permettono di dormire tranquilli anche con qualche sasso sotto la tenda... e di cui ci accorgeremo solo al momento della partenza...
La prima sera ceniamo nel primo locale che si incontra entrando in paese, scampi e vino bianco, e poi camminiamo tra le stradine poco illuminate, guardiamo le stelle che da qui sembrano più grandi e le barche a vela alla fonda nella baia. La mattina ci svegliamo all'alba, sono le sette e in spiaggia non c'è nessuno, tentiamo il bagno di primo mattino nell'acqua gelida, nemmeno Birba ci segue. Sono stati giorni magici, un posto fantastico, ve lo consiglio vivamente!