Basilica Eufrasiana a Parenzo

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Basilica Eufrasiana Porec abside della basilica Eufrasiana atrio della basilica Basilica Eufrasiana

Basilica Eufrasiana a Parenzo (metà VI secolo) è composta dalla chiesa, l'atrio, il battistero ed il palazzo del vescovato. Il complesso dell'Eufrasio è uno degli esempi meglio conservati e più importanti dell'arte bizantina, grazie alle sue ricche decorazioni ed al buon grado di conservazione; nel 1997 fu inserito nell'UNESCO, il registro mondiale del patrimonio delle antichità.

Il primo impianto di carattere sacro in questo luogo fu il cosiddetto oratorio di Mauro, costruito nella seconda metà del III secolo (è stata conservata una parte del mosaico). Dopo l'editto di Milano del 313, fu costruita in questo posto la chiesa pubblica e nel IV secolo e lo spazio della chiesa venne raddoppiato; una sala era destinata ai riti di culto e l'altra era un martirio (il luogo dove veniva conservato il potere di San Mauro, il martire parenzano). Nel V secolo fu costruito sulle fondamenta della chiesa un grande edificio a tre navate che nel VI secolo il vescovo parenzano Eufrasio fece innalzare a basilica sontuosa a 3 navate.

Davanti all'entrata della chiesa si trova un atrio di forma quadrangolare, sulle cui colonne sporgono capitelli bizantini. L'atrio è coperto ai quattro lati dal portico, nel quale si trova il lapidario. Nella parte occidentale dell'atrio si trova il battistero ottagonale sul quale poggia il campanile del XVI secolo. La parte settentrionale del complesso è chiusa dall'edificio dell'ex vescovato, secondo il progetto del VI secolo, nel corso dei secoli più volte ristrutturata. La basilica ha tre navate, di cui quella centrale è innalzata. Le navate dell'interno della basilica sono divise da diciotto colonne con diversi capitelli; i medaglioni con le iniziali del vescovo dell'Eufrasio si trovano sopra i capitelli delle imposte. Le arcate tra le colonne della parte settentrionale hanno conservato la stuccatura originale. La navata centrale termina in un abside, davanti alla quale si trova un santuario circondato da blocchi di pietra con rilievi. Il dossale dorato dell'altare è del 1412. Sopra la mensa si trova il ciborio (baldacchino) del 1277. del vescovo di Oton (i capitelli delle colonne appartennero in precedenza al ciborio del VI secolo).

altare motivo Basilica dalla basilica Eufrasiana interni della Basilica Eufrasiana Parenzo

Il baldacchino del ciborio è decorato da lussuosi mosaici (l'Annunzazione, i medaglioni con i volti dei martiri parenzani). L'abside è ricoperta da numerosi mosaici, un vero e proprio capolavoro dell'arte bizantina. Nella semicupola c'è la statua della Madonna sul trono, con a fianco due arcangeli ed i volti dei martiri istriani; in mezzo al gruppo, a sinistra, si vede il volto del vescovo Eufrasio con in mano il modello in miniatura della chiesa; al suo fianco c'è suo fratello Claudio e tra loro il volto di un ragazzino, il figlio di Claudio.

Nella parte bassa del mosaico è rappresentata l'Annunzazione, l'incontro di Maria ed Elisabetta e tre altri personaggi ( Zaccaria, l'arcangelo Gabriele e Giovanni Battista ). Sotto di esso si trova uno spazio coperto da blocchi di pietra in marmo con incrostazioni in madreperla e pietra di vari colori. Sul fondo del semicerchio dell'abside si trova innalzata la cattedra vescovile. L'arco dell'abside ha nella sua parte interna dodici medaglioni con il mezzobusto dei santi ed un medaglione centrale con il volto simbolico di Cristo come agnello; sul muro frontale dell'abside si trova una composizione: Cristo sulla sfera e sei apostoli ad ogni lato (il mosaico è stato danneggiato nel XVIII secolo e restaurato nel 1891).

Nell'abside settentrionale è stata conservata una parte del mosaico originale. Nel pavimento della navata settentrionale ci sono 2 strati di mosaico: quello più profondo appartiene alla basilica del IV secolo, e l'altro alla chiesa del V secolo. La porta del muro settentrionale conduce al corridoio e poi alla sagrestia, aggiunta nel XV secolo. Dallo stesso corridoio, attraverso il portico del XIII secolo e l'atrio a forma ellittica si arriva alla cappella della memoria che ha il simbolo del granchio di San Mauro ed è del 1247. Nell'abside meridionale è stata conservata una parte del mosaico originale; nella lunetta sopra l'abside ci sono i resti di dipinti del XV secolo.

Il soffitto del XV secolo è stato restaurato solo recentemente. Nelle mura meridionali ci sono tre cappelle, delle quali quella occidentale ricostruita nel XVII secolo e quella orientale nel XIX secolo. Lo spazio tra di esse è stato recentemente trasformato in cappella; nella cappella centrale sono poste le panchine corali del 1452, in quella occidentale si trova il grande quadro di Antonio Vivarini del 1440, e le composizioni: L'ultima cena (J.Palma jr.) e Gesù in casa di Mattia e Marta (officina di Francesco Bassano).


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