Vacanze a Bozava Dugi Otok

Vacanza a Bozava sull'isola Dugi Otok - tanto mare e spiaggia

Quest'anno, per le nostre vacanze settembrine abbiamo deciso di tornare nell'isola che amiamo di più: Dugi Otok, e siccome siamo pigri e ci piace farci coccolare almeno due settimane l'anno, abbiamo optato per un soggiorno nell'hotel di 4 stelle Maxim a Bozava, piuttosto lussuoso ma usufruendo dell'offerta "paghi 6 e soggiorni 7" che applicavano in settembre e bimbi gratis (anche se grandicelli), più lo sconto dell'agenzia per aver prenotato già in febbraio (Early Booking), quasi ci portavamo in situazione che alla partenza ci chiedevano di "cosa ci dovevano". A parte gli scherzi, diciamo di essere venuti fuori con 30 euro a testa al giorno (in 3 persone - a settembre - mezza pensione).
L'albergo Maxim è nuovissimo, fa parte di un complesso alberghiero a più padiglioni situato nella pineta di Bozava, prima di entrare in paese, è un albergo relativamente piccolo, con piscina esterna vista mare, konoba per pranzi veloci e spuntini (pizza, cevapcici...) ed è proprio SUL mare e dalla terrazza della stanza sembra di potersi tuffare in mare direttamente dalla terrazza, o di poter toccare allungando una mano, gli alberi delle barche a vela che entrano in porto.
  • Bozava - isola Dugi Otok

    Borgo di Bozava

  • Vista da hotel Maxim a Bozava

    Traffico urbano davanti albergo Maxim

  • Spiaggia nella baia di Saharun

    Spiaggia Saharun

  • Spiaggia Veli Zal

    Spiaggia Veli Zal a Mezanj

La baia su cui affaccia l'albergo è bellissima, una v profonda con mare limpido e blu-verde, e il rumore delle onde quando si lasciano aperte le porte del terrazzo è una ninna-nanna irresistibile.
Devo dire che con un panorama così spettacolare - baia incantevole, pineta rigogliosa sulla sponda opposta, porticciolo, isole e isolette a chiudere la vista - le portefinestre del terrazzo hanno fatto egregiamente le veci della TV: i programmi principali? Abbiamo avuto barche a vela che entravano in porto facendo frusciare le onde, evoluzioni di delfini per due giorni di seguito sullo sfondo delle isole Zverinac e Sestrunj, pescatori locali e meno sulle loro buffe barchette (davvero, chi direbbe mai che quelle barche che sembrano uscite da un cartone animato, possano stare a galla con qualsiasi condizione metereologica, e che per di più siano terribilmente funzionali ed efficienti?), due giorni di mare grosso con onde spettacolari, nuotatori che facevano la spola da un braccio all'altro della baia, e una quantità di albe e tramonti da togliere il fiato; abbiamo visto seppie, granchi enormi e i soliti gabbiani grossi come tacchini.
Di mattina sveglia alle 8, colazione super-abbondante al buffet dell'albergo e di corsa in macchina per raggiungere una delle bellissime spiagge dell'isola... "di corsa" inteso 40km/h, perché i panorami dell'isola non permettono di andare più veloci di così. Quest'anno ci siamo concentrati su Mezanj e Saharun, più grande e incontaminata la prima, più frequentata, ma sempre godibile la seconda. L'albergo Maxim ha un bar proprio sulla spiaggia di Saharun e offre un servizio navetta dall'albergo alla spiaggia e rientro; c'è un'area parcheggio a pagamento (20 kune al giorno - 3 euro), di modo che le auto vengano lasciate nella pineta, e la spiaggia è abbastanza grande per far alloggiare comodamente tutti.

Il mare di Saharun ha un colore azzurro-turchese che incanta, i fondali sono sabbiosi e l'acqua è poco profonda, più calda che in altre parti dell'isola, adatta anche ai nuotatori meno esperti, ma soprattutto ai bambini, che tra i sassi piatti della spiaggia e la sabbia sono proprio nel loro elemento. Ci siamo tornati più volte, e abbiamo avuto una delle mattine più divertenti della nostra vacanza quando, dopo un temporale notturno, in una giornata di scirocco fortissimo siamo arrivati nella baia e abbiamo trovato... onde giganti! Abbiamo saltato, ci siamo tuffati, ci siamo lasciati trascinare fino a riva, siamo stati sommersi e ribaltati talmente tante volte da non contarle! E' stato veramente spassoso, soprattutto per nostro figlio che ha cinque anni ed è mezzo pesce: le onde gli passavano sopra, letteralmente, e lui non riusciva a tenere la bocca chiusa dalle risate! E siccome tutte quel movimento ci ha fatto venire una fame terribile, ne abbiamo approfittato per fare un salto a Veli Rat e provare il ristorante vicino alla Marina (abbiamo perso il biglietto da visita, ma ci siamo tornati ogni volta che abbiamo potuto!) dove abbiamo rischiato di morire per la quantità esagerata di pesce che abbiamo mangiato!
Nonostante tutto però, la nostra spiaggia preferita rimane Veli Zal, a sud di Bozava; ci si arriva comodamente in auto percorrendo una stradina asfaltata a una corsia che prima sale e poi precipita verso il mare: la vista è spettacolare, (anche se devo dire che parlando di Dugi Otok la parola spettacolare non può che ricorrere spesso...) sul mare aperto di un blu profondo con chiazze turchesi verso la riva frastagliata, la vegetazione bassa col suo colore verde scuro punteggiato di rosso gli fa da sfondo e le spiagge sono bianchissime, di ciottoli e scogli. Si arriva fino al parcheggio, ci si carica con l'attrezzatura da spiaggia e si imbuca un sentiero della larghezza di un'auto che taglia attraverso la vegetazione fino al "bar della spiaggia" (solo una roulotte con tavolini di fortuna infilati sotto i pini, ma fornito di tutti i beni di prima necessità, comprese delle palacinke gustosissime...), oppure si marcia direttamente sulla spiaggia di ciottoli, la strada è più lunga, ma la vista del mare è imperdibile.

La spiaggia è composta da baie consecutive di ciottoli, interrotte da scogli e prosegue con ciottoli affacciati su scogli con aperture tutto sommato comode verso fondali sabbiosi: non c'è una chiara distinzione tra parte "tessile" e nudista, diciamo che la prima parte è per i portatori di costume e la seconda no... ma diciamo anche che questa distinzione sembra non interessare a nessuno e che il vicino arrivato in muta da sub può tranquillamente uscire dall'acqua e godersi il mare, il sole e il relax come meglio si crede!
  • Pesce

    "Sono un pesce in posa!"

  • Sogliola

    "... anca mi!"

  • Baia a Bozava

    Vista sulla baia

  • Maxim e Bozava

    Bozava e hotel Maxim

La scogliera è sempre interessante, con maschera, pinne e boccaglio si possono ammirare pesci e conchiglie e quest'anno abbiamo anche la strepitosa "maschera fotografica", che è stata provata prima di partire nella vasca da bagno e... funziona!... a patto di riuscire a tenere la testa sott'acqua, ovviamente. Il mare è limpidissimo, i ricci marini che rendono le scarpe di gomma irrinunciabili, sono così cortesi da ammucchiarsi visibilmente ai lati delle corsie di entrata in acqua così che si possono affondare i piedi direttamente nella sabbia dei fondali e l'acqua si fa profonda subito: nuotate memorabili! Gli scogli sono per lo più obliqui ma piatti, adatti per l'asciugatura e comodi anche senza materassini e la tenda parasole che ci accompagna sempre ci aiuta a sopportare le ore più calde, oltretutto, riempita di sassi, è molto più stabile dei vari ombrelloni che la brezza marina sposta da tutte le parti, e ospita comodamente il frigorifero portatile con il pranzo, la merenda, gli spuntini... e se mancasse qualcosa c'è sempre il bar-roulotte!
Tra una nuotata è l'altra arriva la sera, il momento più bello in assoluto: la spiaggia si svuota, il sole si tuffa a poco a poco in acqua... è il momento dell'ultimo bagno, quando l'acqua è ancora calda, e appena fuori si raccolgono gli asciugamani e in lontananza sul mare che da blu diverta rosso e dorato si intravedono i pescherecci in uscita serale.
Abbiamo approfittato di una giornata con qualche nuvola per andare a passeggiare al faro di Veli Rat. Proseguendo lungo la costa dopo il faro siamo arrivati fino ai resti della nave affondata - rottami più che resti, rugginosi e inquietanti - un tratto di mare che ispira davvero poca fiducia e poi via dalla parte opposta per visitare la caverna di Dugi Otok, vicino a Sali: peccato che fosse chiusa!... aperta solo di mercoledì (forse perché era settembre). Abbiamo comunque scattato foto dell'entrata e della strada bianca a picco sul mare che curva dopo curva conduce alla caverna, con il sole costantemente negli occhi (sia all'andata che al ritorno... incredibile!), ovviamente, e poco spazio di manovra anche se ogni tanto c'è uno slargo... a picco sul mare!
Insomma una vacanza splendida! Tanto mare, mangiate di pesce, relax... Dugi Otok è decisamente diversa da ogni altra località, più genuina, più ruspante, ci si trova spesso da soli a gustarsi la lontananza da tutto, le ore rallentano, tutti assolutamente tutti smettono di correre e si scopre il divertimento nelle cose più piccole: pescare, nuotare, scattare fotografie a ogni angolo, a ogni filo d'erba o scoglio o pino o sasso... e questa volta abbiamo scorazzato solo per metà nord dell'isola, mentre di solito corriamo su e giù come formiche impazzite. Non siamo nemmeno stati a Telascica (vero peccato, ma avevamo altri "impegni", davvero!)

Un consiglio? Visitate l'isola, prendete una barca in affitto, non prendete una barca in affitto, provate a pescare con la lenza, fate immersioni, snorkeling... girate ogni spiaggia, ogni baia, scattate quante più foto possibili della stessa onda, dello stesso scoglio (i colori non sono mai, mai proprio quelli giusti!), passate le serate a passeggiare, a mangiare un gelato ad ascoltare il rumore della risacca dalla vostra camera d'albergo, dalla terrazza, dal giardino e concedetevi la vacanza più rilassante dell'anno nella nostra isola preferita!
Nikola (settembre 2010)

Commenti

  • Volevamo tornarci nel 2015. ma a marzo era già tutto prenotato. Si vede che la buona voce si stia espandendo. Ci riproveremo l'anno prossimo, prenotando magari un po' prima.
    di Branko e Nicoletta (2015)
  • Una vacanza a Dugi Otok "inizia" già nel porto di Zara, con i preparativi per imbarcarsi sul traghetto. Dopo l'agitazione iniziale alla partenza del traghetto e i primi dieci minuti trascorsi ad osservare la città vecchia e lo scorrere della costa e dell'isola di Ugljan, il tempo inizia a rallentare. Ci si può anche addormentare sul ponte sotto il sole, e svegliarsi, ma il traghetto ancora sta andando... ci vuole solo un'ora e mezzo per arrivare sull'isola (una partita senza i tempi supplementari), ma in questo caso è più di una semplice ora e mezzo - è un viaggio che serve per rallentare il vostro orologio biologico ed adeguarlo al tempo dell'isola.

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