Racconti dai viaggi in Croazia

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Sergio di Marghera VE - s.dalbello AT tin.it

- 25 anni di vacanza a Cherso (Cres) - com'è, come era ... -


Valun - Valona

Sulla strada che da Valun porta a Lubenice troviamo all'inizio il piccolo cimitero di Valun (dobbiamo ricordare come, all'origine, il primo insediamento Valun fosse in alto vicino al cimitero) dove è stata ritrovata la famosa Lapide di Valun (roba da sapienti, è scritta in glagolitico e latino…), poco dopo, sulla destra, il bivio per Zbicina e Pernat. Da Pernat, a piedi per sentieri, si può arrivare a Grabrovica, antica stazione per le greggi e da lì proprio in cima a Punta Pernat dove c'è, o forse non c'è più, un piccolo posto di guardia (venticinque anni fa aveva ancora scritte del tipo: se avanzo seguitemi… eccetera).
Proseguendo verso Lubenice e prima della circonvallazione (vale a dire che bisogna girare intorno ad un albero, peraltro ben segnalato) di Podol c'è sulla sinistra un bivio. Strada bianca e alquanto dissestata, che va verso Sud tenendo il Lago Vrana sulla sinistra ma più o meno parallelamente alla strada principale asfaltata che corre tenendo Vrana sulla destra. Porta verso Grmov e dopo si ricongiunge ad una diramazione della strada principale che porta verso Stivan, Miholascica e Martinscica.


A Stivan solo ricordi: due vecchietti che ci facevano la zuppa di pesce e la discesa verso la baietta di Sv. Lucia/Santa Lucia con un tramonto meraviglioso (venticinque anni fa…). A Miholascica rammarico per l'obbrobrioso ammasso di villette (per cementare stanno diventando bravi quanto noi).
Martinscica è sempre piacevole (non a caso c'è un convento francescano e se i frati scelgono un posto ci deve essere un motivo…). Appena sopra Martinscica, verso Nord, Vidovici. Il paesetto è semplicemente commovente. Nota per gli appassionati di jogging, footing, trekking o come dir si voglia: da Vidovici rimandate le macchine per la strada normale a Lubenice e voi fatevi a piedi i sentieri verso Nord che a mezza costa vi porteranno allo stesso traguardo. Volete scommettere che la birra che berrete assieme a loro sarà la più buona che abbiate mai bevuto?
(a proposito, a Lubenice gli aquiloni volano che è una meraviglia…)
(oddio… se è per questo volano bene anche a mezza strada tra Orlec e Mali Bok…)
(inutile precisare che me li porto da casa o li costruisco in loco…)

Lubenice

Lussingrande - Veli Losinj

Tutto questo sul lato Ovest della parte centrale dell'isola. Sul Lato Est, prima ancora che facessero l'approdo dei traghetti di Veglia a Merag (Smergo), siamo arrivati in macchina più o meno all'altezza della nuova strada appena sopra Cherso città. Abbiamo proseguito a piedi per una carrareccia (breve) in mezzo agli alberi (praticamente era come camminare sotto un pergolato) fino a Merag. La prima cosa che vedevi era il micro cimitero con la sua micro chiesetta e poi le quattro o cinque case di Merag. Adesso Merag si è un po' ingrandito e ha un collegamento asfaltato con l'approdo dei traghetti e poi la nuova (lunga) strada verso Cherso città.
Sempre sul lato Est, Orlec del quale ho già detto. Da aggiungere che dal paese una strada scende fino alla spiaggetta di Mali Bok. Ad un certo punto hanno fatto uno spiazzo usabile come parcheggio. Da lì la strada scende ancora ma con pendenze da fuori strada verso la spiaggetta. La zona è destinata alla cura dei grifoni (orel) ed è facile vederli volteggiare spettacolarmente in alto. Superfluo menzionare il panorama: si vedono le isole Krk, Rab e anche Pag se limpido. Vento di bora a volontà. Gli aquiloni (non a caso il duce aveva voluto chiamare Orlec Aquilonia) vanno che è una bellezza. Provare con un delta non troppo grande per credere.
Lasciando ora Valun per scendere a Sud verso Lussingrande:
dopo il bivio a sinistra per Orlec e quello a desta per Martinscica c'è il bivio per Ustrine. Come quasi tutti i paesi dell'isola è in alto, ma la discesa verso la spiaggetta e la spiaggetta valgono la deviazione.


E poi, e poi… si arriva a Osor (Ossero).
E' stata la città più importante delle isole quando ancora a Lussino portavano solamente le pecore al pascolo e Cherso era un paesetto. Cinta di mura fino ad un paio di secoli fa, sede di Vescovado, punto di riferimento di Venezia per i rapporti con le isole. La malaria le ha inferto un colpo mortale e le ha fatto perdere la sua importanza politico/economica. Al giorno d'oggi la trovo semplicemente bellissima. Mi piace gironzolare per le viuzze, sbirciare tra le fessure dei muri, eccetera. Ci fanno concerti serali il che dà una badilata di cultura al "turista intelligente" cha abbia voglia di andarci. Mi piace vedere la corsa altalenante dell'acqua nella cavanella. Mi diverte pensare che illustri studiosi non sono ancora riusciti a capire se quello stretto e corto canale sia naturale (e allora le isole sono due, Cherso e Lussino) oppure artificiale (ma se è artificiale ed esiste da quasi sempre allora i nostri antenati non erano poi così arretrati tecnicamente). Inoltre non hanno ancora stabilito scientificamente le regole che determinano il flusso Est/Ovest/Est dell'acqua nel canale.
Quello che mi piace sempre è vedere aprire e chiudere lo scricchiolante ponte due volte al giorno per far passare le barche (a volte ci sono a bordo delle figliole…).

Ossor - il canale

Link : parte I - parte II - parte III - parte IV

... continua ...